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Elon Musk e Twitter: la presenza dei bot nei social network

by trovaweb
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Quanto influisce la presenza dei Bot sulle piattaforme Social?

La presenza dei bot nei social network è una casistica sempre più frequente. Elon Musk ha sollevato la questione sull’incidenza di questi software automatizzati in occasione della sua proposta di acquisto di Twitter.

La presenza dei bot nei social network sembra avere un importante impatto sulle dinamiche interne delle stesse piattaforme. Un’influenza di cui si parla da molto tempo, ma che è diventata sempre più attuale dopo il caso Elon Musk. Il manager, infatti, ha sospeso l’acquisizione di Twitter, proprio a causa della elevata presenza di bot sulla famosa piattaforma.

Elon Musk e Twitter: l’imprenditore visionario che vuole vederci chiaro riguardo all’utilizzo dei Bot 

Elon Musk, il famoso imprenditore fondatore di realtà come SpaceX, Tesla, Neuralink e tanti altri progetti ritenuti rivoluzionari, è da tempo in trattativa per l’acquisizione di Twitter. Il manager, però, proprio con un tweet, ha annunciato il 13 maggio scorso la sospensione dell’accordo in corso. La motivazione del congelamento dell’acquisizione ha a che vedere coi bot: “L’accordo di Twitter è temporaneamente sospeso in attesa di dettagli a supporto del calcolo che indica che gli account spam/falsi rappresentino effettivamente meno del 5% degli utenti“.

I bot e la loro incidenza su Twitter sono, dunque, cruciali, per la definizione dell’accordo. La presenza di questi utenti virtuali, infatti, può avere un peso rilevante nella definizione delle tendenze del social network e nella diffusione delle notizie, influenzando il modo di interagire e scambiare informazioni da parte degli utenti. Inoltre, il conteggio degli utenti reali della piattaforma è fondamentale per stabilire il giusto valore della stessa e le capacità effettive delle campagne pubblicitarie che in essa vengono condotte.

I bot sui Social Network: quanto influenzano la natura delle interazioni

Elon Musk ha così attualizzato un argomento già noto da tempo: quello della presenza dei bot all’interno dei social network. Questi software, infatti, riescono a interagire nelle piattaforme digitali, interagendo con gli utenti e influenzando tendenze. I bot agiscono quasi come degli utenti reali, automatizzando e velocizzando tutta una serie di azioni: condividono post, seguono altri account e postano commenti. In questo modo, aumentano notevolmente il volume di azioni, ottimizzando i tempi per numerose operazioni che altrimenti gli utenti umani impiegherebbero più tempo ad eseguire. Al contempo, ci si pone la domanda su quanto possano influenzare la spontaneità e la trasparenza delle comunicazioni online. Se e in quale misura, possano essere utilizzati per veicolare notizie non verificate o fake news, influenzando così gli altri utenti e decretando il successo o il fallimento di determinati trend.

Twitter, come gran parte delle piattaforme social, funziona nel seguente modo: postando ripetutamente dei contenuti su un determinato argomento, lo stesso riesce a diventare di tendenza e ad essere portato all’attenzione di un elevato numero di persone, creando un focus di interesse. In questo modo, è possibile creare interesse ed engagement, ad esempio, intorno a un determinato brand o a una determinata news. Sarebbe interessante analizzare come queste dinamiche possano essere sfruttate per portare avanti interessi economici o di propaganda.

È possibile distinguere un Bot da una persona?

Distinguere un bot da un utente reale sui social network non è affatto facile, specialmente se a effettuare la scansione sono degli strumenti automatizzati, senza l’intervento umano. In ogni caso, Parag Agrawal, CEO di Twitter, ha voluto sottolineare la grande attenzione posta sul problema: “Sospendiamo oltre mezzo milione di account spam ogni giorno, di solito prima ancora che qualcuno di voi li veda su Twitter. Inoltre, blocchiamo milioni di account ogni settimana che sospettiamo possano essere spam, se non riescono a superare le sfide di verifica umana (captcha, verifica telefonica, e così via)“.

Verso una possibile regolamentazione dei Bot?

Non sono mancate proposte per la regolamentazione dell’utilizzo dei Bot o per il mantenimento della loro presenza al di sotto di una soglia minima. Nel caso preso in esame, Elon Musk ritiene necessario che i bot su Twitter debbano restare al di sotto del 5%.

È innegabile che automatizzare le interazioni più impegnative possa apportate numerosi benefici e sgravare gli utenti umani da operazioni lunghe e noiose. Pensiamo a tutti i casi in cui i bot sono utilizzati per automatizzare i processi di prenotazione, presa appuntamenti e fidelizzazione clientela. Si tratta di procedure standard per cui i Bot si sono rivelati di enorme aiuto per imprese e attività commerciali.

Una regolamentazione del loro utilizzo potrebbe sicuramente aumentarne i benefici, limitandone al contempo i possibili usi controversi e potenziandone l’utilità.

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